18 marzo 2007: l"incipit


"Vieni a fare un giro dentro di me
o questo fuoco
si consumerà da sè.
E se una vita finisce qua
quest'altra vita
presto comincerà"

Con parole di altri (gli Afterhours), apro questo blog, con il fuoco che spero non si spenga mai.
Ho scritto molte parole, forse inutili o banali, o forse interessanti, irriverenti e divertenti.Le ho pubblicate altrove, ma a volte capita che dopo una giornata al mare si torni a casa solo con la sabbia nelle scarpe.
Ecco spiegato, quindi, il perchè di post retrodatati.
E' iniziata anche questa avventura..davanti, l'orizzonte. Sconosciuto. E per questo, assolutamente elettrizzante!
Buona lettura a tutti!



12 gennaio 2007

La solita storia: donne, soldi e sesso. (Che però continua a sbancare il botteghino dell'umana esistenza)

Anno nuovo, rogne vecchie. Ci risiamo.
E' iniziato un nuovo anno e nonostante tutti gli auspici, nulla è cambiato. Anzi. Mi sono portata dietro proprio tutto ciò che di psicotico mi aveva accompagnato nel 2006..
Dovendomi consolare, tentenno un pò sull'oggetto di gratificazione compensativa; mi si aprono diverse possibilità, infatti.
Potrei aprire il frigo e selvaggiamente far decidere alle mie papille gustative con cosa festeggiare un eventuale tripudio di sapori.. Peccato che la scena che mi si presenta davanti è quanto mai sconsolante: un limone rancido ed un piattino con il residuo di cotechino e lenticchie che giace a putrefare in frigo ormai da due settimane...L'ipotesi di un bagno rilassante è scartata immediatamente;..se mi spoglio, infatti, sembro una zebra per il quantitativo di smagliature che hanno prolificato sul mio corpo in questi giorni.
Serve un altro strumento di gratificazione personale.
Mi attacco al telefono alla ricerca dell'amica più sfigata e triste che possa, raccontandomi le sue ultime non-vicende, farmi sentire fondamentalmente una gran figa.
Niente...il suo telefono è sempre occupato! Persino lei ha qualcuno che la chiama!
Mi resta un ultimo gesto disperato: spendere tutta la tredicesima (che è rimasta intatta dato che i regali di Natale li ho comprati tutti dai cinesi sulle bancarelle) per negozi.
Del resto, non solo Kraepelin ha definito la sindrome dello shopping compulsivo, ma ha anche aperto la strada ad altri colleghi che, in modo integgerrimo, hanno identificato nello shopping sfrenato uno strumento per aumentare la propria autostima e combattere frustrazione ed umore depresso. Sono, quindi, giustificata anche dalla scienza.
Inoltre, la notizia di qualche giorno fa che persino la moglie di Tom Cruise, Katie Holmes, soffre -o nel suo caso si bea- di questa sindrome mi consola alquanto. Secondo indiscrezioni, pare, infatti, che nel 2006 la Holmes abbia speso, in un solo punto vendita, 200.000 dollari in abiti.
..Eppure lei è la moglie di Tom Cruise, che da protagonista di Dawson's Creek con davanti una carriera folgorante ha fatto la scelta di fermare la sua carriera per non offuscare in alcun modo quella del neomarito, che si è convertita a Scientology e a non portare tacchi alti per tutta la vita!...voglio dire...se ce l'ha lei questa sindrome perchè non dovrei averla io??
...in fondo, le vacanze di Natale mi hanno regalato quel paio di chili in più nei cosiddetti "punti giusti", con l'unica differenza che se fossi alta 1 metro e 80 e portassi la 38 sarebbero davvero punti giusti, mentre, in realtà, nel mio caso sono esattamente quei punti che aiutano la mia identificazione con un celeberrimo omino gommuto di una pubblicità di pneumatici. Senza contare che le scorrerie sfrenate delle feste mi hanno anche regalato un affascinante colorito verdognolo, abbinato tuttavia al viola delle occhiaie da bagordi alcoolici..La compensazione e gratificazione sono, dunque, d'obbligo.
Oltre alla Holmes, poi, sono molte le donne che sfogano in questo modo i loro momenti "no"; da Victoria Beckham -recentemente fotografata proprio con la Holmes in un negozio davanti ad un quantitativo di scarpe indecifrabile-, ad Eva Longoria -la casalinga così disperata da aver speso a fine anno in soli 90 minuti da Harrods ben 35.000 sterline- alle griffatissime dive e divette nostrane. Non ultima, la notizia che una giovane avvocatessa ha speso 4000 euro in un autogrill di Anagni con conseguente ricovero in ospedale a Frosinone...e meno male che fare shopping dovrebbe essere una forma di autogratificazione e compensazione..
A questo punto, non potendo seguire l'esempio di Pamela Anderson che dopo il divorzio ha deciso di autogratificarsi posando nuovamente nuda per la copertina di Playboy, l'unica parziale consolazione che mi resta viene da oltremanica.
Qui, infatti, una 28enne londinese, Ellie Allen, soffre della Sindrome di eccitamento sessuale permanente (PSAS), il che vuol dire che ha circa 250 orgasmi al giorno, a prescindere dalla contestualità o meno di un rapporto sessuale.
Stando alle sue dichiarazioni, infatti, anche il lavoro d'ufficio le è impossibile dato che "le suonerie dei telefoni o la sola fotocopiatrice la fanno impazzire". Aiuto,se dovessi stare alla larga anche dal telefono per paura di disturbare i vicini con i "gemiti da squillo" sarei davvero una donna finita.
La solita vecchia storia: donne, soldi e sesso. Che però, continua a sbancare il botteghino dell'umana esistenza.
La cosiddetta donna-oggetto è libera di riemergere alla faccia degli ipocriti perbenisti bacchettoni.



-Pezzo uscito il 14/01/07 su www.imgpress.it-

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