18 marzo 2007: l"incipit


"Vieni a fare un giro dentro di me
o questo fuoco
si consumerà da sè.
E se una vita finisce qua
quest'altra vita
presto comincerà"

Con parole di altri (gli Afterhours), apro questo blog, con il fuoco che spero non si spenga mai.
Ho scritto molte parole, forse inutili o banali, o forse interessanti, irriverenti e divertenti.Le ho pubblicate altrove, ma a volte capita che dopo una giornata al mare si torni a casa solo con la sabbia nelle scarpe.
Ecco spiegato, quindi, il perchè di post retrodatati.
E' iniziata anche questa avventura..davanti, l'orizzonte. Sconosciuto. E per questo, assolutamente elettrizzante!
Buona lettura a tutti!



15 gennaio 2007

Virtual insanity o sick girl?

Che viviamo in un mondo dove quasi tutto è virtale è ormai cosa quasi scontata.
La tecnologia ha infatti creato elettrodomestici di casa che si accendono col telecomando dell'auto premendo un pulsante dall'ufficio e la realtà parallela di internet, dove impazzano giochi di ruolo, viaggi comodamente seduti in poltrona e chat di vario genere in cui ognuno può essere ciò e chi desidera.
Si può essere infatti Shrek, Bai Meigui, Gringhia, Mother Trucker, piuttosto che Itaca, Cretinottera, Hantaniblinda o Roar. L'importante è bluffare.
Darsi nomignoli di qualsiasi specie pur di uscire dalla piattezza della quotidianità o pur di far sfogare la seconda personalità -a volte oltretutto mal celata-; in ogni caso, il diktat è essere assolutamente originale e "significativo".
Anche se questo può avere come effetto collaterale il bisogno di mandare colui che legge i vari nick direttamente in analisi..e rigorosamente da uno bravo (sono giorni, infatti che rifletto su un nick di cui non riesco ad interpretare il significato: "□ □ "..Cosa diavolo può mai voler dire un nome così? Cos'è? L'occhio strabuzzato di un ipotetico osservatore? Il quantitivo di neuroni presenti nel proprio cervello? Due puntini di sospensione ingranditi per chi ha problemi di astigmatismo?)
Quasi tutto, ormai, è stato sostituito dal pc e dalla tecnologia, salvo (per fortuna anche se bisogna aggiungere "almeno per ora") alcune funzioni fisiologiche essenziali, quali mangiare o dormire.
Nemmeno il buon sano Sesso, infatti, si è salvato.
Dai video per "appassionati" che dall'edicola sono passati direttamente in rete, si è arrivati ora alla possibilità per chiunque di mostrare le proprie abilità o fantasie, per semplice gioco, piuttosto che per sfogare il proprio esibizionismo, aumentare la propria popolarità o fare soldi magari attraverso la sua vendita.
L'esempio, del resto, lo hanno dato anche star d'oltreoceano; basti pensare ai video hard tra Britney Spears e l'ex marito Kevin durante il loro viaggio di nozze piuttosto che a quello di Paris Hilton con l'ex fidanzato, ultimamente anche messo in vendita negli USA, sebbene nei negozi per soli adulti.
Stando così le cose, dunque, perchè non pubblicizzare le tranquille donne ennesi mettendo online non solo le riprese delle loro prodezze, ma anche i loro nomi e cognomi con annessa descrizione dettagliata delle loro abilità?
Sostanzialmente una versione virtuale delle pagine gialle, solo con l'aggiunta della descrizione dei prodotti.
O ancora, perchè non approfittare della somiglianza tra una pornostar impegnata in un rapporto orale e la tipa così antipatica o pudica della propria cittadina?
E' sempre diffusione culturale, in fondo..
Tuttavia, sempre di sesso virtuale qui si parla; anche se fatto da conoscenti, è data comunque la sola possibilità di guardare il tutto attraverso uno schermo, piuttosto che di un buco di una serratura.
Poi, all'improvviso, arriva la rivoluzione.
Una novella Catwoman impazza nella metro di Milano, con tanto di stivaloni di vernice nera, orecchie da gatto e mantello da Stella della Senna. Ricordando così a tutti gli annoiati maschietti le gioie dell'emozione della carne viva. Della lussuria che è dentro di noi e che prima o poi viene fuori all'improvviso. La cattivona ragazza della metropolitana è l'anima hard che la nostra ipocrisia tiene ben stretta nell'anima.
Dopo essersi abbarbicata ai pali dei vagoni della metropolitana per allietare gli annoiati passeggeri con una "improvvisata" lapdance, da perfetta malìa, però, scompare. Ma ne nasce un caso. Quello "della donna-gatto della metro", carne ed ossa capaci d'aver fatto passare la voglia di andare a cercare appetitosi filmini online per sfuggire alla moglie con bigodini e maschera sul viso che aspetta in camera da letto.
Sebbene ciò che sembrava spirito filantropico di una fanciulla si è in realtà poi rilevato pura strategia di marketing, l'evento ha avuto una tale eco da far interessare tutti al fenomeno della misteriosa setta delle "Sick Girl", cui appartiene la miciosa ragazza di Milano e che prende spunto dalle americane Suicide Girls, anti-playmate per antonomasia che mettono in vendita online i propri nudi integrali.
Tuttavia, quella delle Sick Girl è figlia della nostra cultura cattolica, per cui chi ne fa parte si limita a proporsi come "modella alternativa" per servizi fotografici e spettacoli a metà tra il cabaret, il burlesque ed il vaudeville (ossia sketch "interpretati" in chiave punk rock attraverso una danza tra erotismo e ironia, gag, musical, performance ed, ovviamente, streap tease).
Con la massima concessione di un topless, però.
Perchè non sono professioniste del mercato hard nè tantomeno aspirano ad esserlo, ognuna impegnata nella propria carriera di studentessa piuttosto che di impiegata, con tuttavia uno spirito messianico tale da spingerle, -"per non finire (oltretutto) con le tette flaccide"-, a "far fischiare tutti i cowboyz, farli ululare e farli impazzire, implorando un’altra razione della nostra sbobba intrigante".
In quanto "organizzazione che tutela ed aiuta a cavalcare gli ostacoli", è aperta a tutte le donne, purchè rigorosamente italiane, nel nome di una originalità made in Italy "della porta accanto", contro stereotipi ed immaginari troppo scontati, al fine di "demolire i canoni estetici di massa rivalorizzando, attraverso nuovi scenari, l'estrema femminilità" dei prodotti nostrani.
A questo punto, però, bruttine e cellulitiche continueranno a fare gli incubi.
A loro, infatti, sicuramente l'accesso all'organizzazione delle Sick Girl sarà chiuso; inoltre, dovranno vietare ai propri compagni di prendere anche la metro e si augureranno che qualcuno dal passato si vendichi di qualcosa mettendo online le passate virtù acrobatiche.
O forse basterebbe sostituire alla maschera al cetriolo quella di Catwoman..(senza lanci dagli armadi però!)..
Forse rientrerebbe tutto nella "sana normalità".


-Pezzo uscito il 24/01/07 su www.imgpress.it-

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