18 marzo 2007: l"incipit


"Vieni a fare un giro dentro di me
o questo fuoco
si consumerà da sè.
E se una vita finisce qua
quest'altra vita
presto comincerà"

Con parole di altri (gli Afterhours), apro questo blog, con il fuoco che spero non si spenga mai.
Ho scritto molte parole, forse inutili o banali, o forse interessanti, irriverenti e divertenti.Le ho pubblicate altrove, ma a volte capita che dopo una giornata al mare si torni a casa solo con la sabbia nelle scarpe.
Ecco spiegato, quindi, il perchè di post retrodatati.
E' iniziata anche questa avventura..davanti, l'orizzonte. Sconosciuto. E per questo, assolutamente elettrizzante!
Buona lettura a tutti!



21 giugno 2008

La Soledad di Cortes

Ritorna sulle scene italiane il piu’ grande ballerino di Flamenco al mondo, Joaquin Cortes; lo fa il 24 ed il 25 giugno, sul palco del Teatro Sistina, dopo aver fatto tappa a Milano la settimana scorsa al Teatro Smeraldo.
Torna a Roma, Cortes, con lo spettacolo Mi Soledad, presentato per la prima volta nel maggio di tre anni fa all’Auditorium di Città del Messico (e da allora portato ininterrottamente in tournèe), con musiche appositamente composte dallo stesso Cortes, da José Carbonell ed Antonio Carbonell.
Caratteristica di Mi Soledad -e di tutta l’arte di Cortes, a dire la verità- è la fusione di ritmi musicali diversi, come il jazz, la musica cubana, la musica classica ed, ovviamente, il flamenco.
Affascinato dalla contaminazione di generi musicali e stili di danza diversi, il risultato è qualcosa di unico, dove i palos (vale a dire i vidersi stili, e ce ne sono piu’ di 50!) del flamenco si alternano a passi latino-americani e classici, alternandosi al cante, scritto da Antonio Carbonell ed Arturo José Carbonell. Sul palco, insieme a lui, anche diciotto artisti, tra musicisti e cantori, per un grande one-man-show.
Volendo analizzare il sentimento della solitudine personale, sia per il Cortes uomo che per il Cortes artista, il trentanovenne ballerino di Cordoba ha creato un viaggio ideale in questo sentimento, ponendo direttamente in comunicazione lo spettatore con la sua anima e la sua arte; anche la scenografia, dunque, risulta semplice ed intima, per non disturbare questo viaggio particolare e per far risaltare al contempo la sua gestualità evocativa.
Nelle quasi due ore di spettacolo, dunque, l’intimismo, la delicatezza ed il dolore per una temuta o reale solitudine si alterneranno all’esuberanza e ai ritmi gitani che sono nel suo dna andaluso; se nella prima parte dello spettacolo -chiamata Que el odio calle- sarà prevalente un’enfatizzazione quasi teatrale del dramma, favorita dal linguaggio della danza contemporanea, nella seconda parte invece, sebbene con abiti appositamente disegnati per lui da jean-Paul Gaultier!, sarà il flamenco il protagonista principale dei movimenti.
Perché, nonostante le contaminazioni, il flamenco e la difesa della cultura rom vedono in Cortes un grande sostenitore; al di là della sua carriera di ballerino di flamenco, infatti, il bel Joaquin ha anche una fondazione, che al momento sta lavorando con il Parlamento europeo ad un progetto educativo per i bambini rom, spesso ghetizzati per spiacevoli fatti di cronaca, ma pur sempre presenti nella sola Europa in ben 15 milioni.
Un uomo duro dal cuore tenero sembra trasparire dai movimenti e dalle note di Mi Soledad dunque; o, forse, semplicemente, si tratta di un uomo la cui bellezza e sensualità l’hanno portato sì agli onori della cronaca rosa, ma che, non per questo, non ha fragilità o momenti di solitudine.

Mi soledad
24 e 25 giugno
Joacquin Cortes
Teatro Sistina
Via Sistina, 129
Ore 21.00
Infoline: 06.4200711


-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 21-28.06.2008-

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